CARICHE E DISCARICHE
Il mio amico Luiz da S.Maria di Rio Grande do Sul BS. l'altro giorno mi ha chiesto spiegazioni su delle immagini che aveva visto in un Telegiornale italiano.
"Sai Toni - mi disse - io non parlo bene l'italiano, perciò non ho capito bene ciò che sta accadendo a Napoli ed in altre città del meridione". Si riferiva chiaramente alla vergognosa situazione della spazzatura. Al momento, un po' per vergogna e un po' per mancanza di tempo, non ha saputo dargli una risposta esauriente. Tento di dargliela adesso, attraverso questo post che lo inviterò a leggere.
Quand'ero bambino, sessant'anni fa, mia madre mi mandava a prendere il sale munito di una robusta carta, che il tabaccaio mi riempiva ed accartocciava con cura, perché doveva servire per altre volte. "La carta - diceva - costa più del sale che contiene". Il latte invece andavamo a prenderlo con un particolare bidoncino, fornito di coperchio per questioni igieniche. Più tardi, finita la guerra e la carestia, il latte ci venne fornito in bottiglie di vetro, sulle quali era scritto in bell'evidenza VUOTO A RENDERE .E così si andava a prendere il latte ,portando la bottiglia vecchia debitamente pulita, e si prendeva quella nuova. E questo accadeva anche per le bottiglie delle birra, aranciata ecc... Ma poiché per i commercianti sorgevano problemi di trasporto ed immagazzinaggio, la scritta fu cambiata in: VUOTO A PERDERE.
Il problema veniva scaricato alle famiglie ed agli spazzini, che vedevano aumentare sempre più il loro carico.
Poi si provvide a fornire il sale, lo zucchero, la pasta, i fagioli, il riso. . . e tutto il resto in pacchetti molto igienici e facilmente impilabili. Le borse della spesa furono sostituite da sacchetti in plastica indistruttibile ed anche per gli imballaggi si cominciò a far uso di polistirolo e poliuretano. Ci volle parecchio tempo perché ci si accorgesse che le DISCARICHE si riempivano a vista d'occhio. Ed allora le alte CARICHE decisero di bruciar tutto, senza però avvertirci che la combustione produceva la mortale diossina. D'altro canto nessuno aveva nemmeno pensato di utilizzare il calore, magari per il teleriscaldamento, o per la produzione di energia elettrica. In ogni caso nessuno voleva avere né discariche, né inceneritori nelle vicinanze delle abitazioni.
E qui entra in campo la mafia delle discariche abusive, che lucra illegalmente sul trasporto e l'occultamento delle immondizie.
Qualcuno pensa alla raccolta differenziata, attraverso la quale si può arrivare al riciclaggio, con conseguente riduzione dello smaltimento e possibile risparmio di danaro, a tutto vantaggio dell'intera operazione, che in tal modo potrebbe addirittura "autofinanziarsi". Ma le alte e le basse CARICHE, che la politica ci fornisce ,non sentono la voce di coloro che suggeriscono rimedi intelligenti, come appunto la raccolta differenziata ed addirittura il riutilizzo.
Il problema non è certo di facile soluzione, ma mentre si perde il tempo a trattare la cosa in modo "partitico" e non "politico", la mafia impazza, le discariche si riempiono ed i "cittadini" continuano ad ammucchiare le immondizie sotto il naso della gente che vede, come il mio amico Luiz.
5 Comments:
caro Toni, di questo abbiamo già parlato via skipe, la mia idea sarebbe una bella legge che impone alle ditte imballatrici, la riduzione del 70% del materiale da imballo , ma qui ci vuole un governo coraggioso
La “storia” che racconti, relativa all’uso dei contenitori ed alla conseguente raccolta di poca immondizia, dovrebbe essere maggiormente conosciuta dalle generazioni successive alla tua (ed alla mia), e questo perché si possa rendere conto che il riciclaggio è una cosa conveniente per tutti.
Purtroppo questo concetto non è molto ben capito, oppure –e credo che sia questa la causa- oggi la gente se ne strafrega del prossimo.
La cosa “pubblica” può anche finire in malora, ma l’importante è che a casa mia, o nei pressi, non vi siano immondizie.
È vero, le alte e “basse” CARICHE, come le chiami tu, hanno tutte le loro colpe (forse anche di più), però, una buona dose di responsabilità, o irresponsabilità, è da attribuire ai cittadini.
Non serve parlare di Napoli, anche perché veniamo a conoscenza di quanto accade là dalla TV, ma guardiamo pure alla nostra Venezia.
Io parlo, ovviamente, del centro storico dove, come tutte le cose, la raccolta dei rifiuti è più complicata che in altri luoghi. Qui deve essere fatto tutto a mano! È iniziata la raccolta differenziata ma, anche per ammissione di molti (il grave è che non se ne vergognano neppure), ha uno scarso risultato: la gente non vuole avere quel minimo d’impegno che permette di tenere distinto il rifiuto “umido” dalla plastica e dal vetro, come anche dalla carta.
Per non parlare poi dei rifiuti ingombranti che vengono abbandonati nei luoghi più disparati, però sempre lontano dalla casa di chi li abbandona. E pensare che c’è un servizio gratuito fino ad un certo limite (un metro cubo) per il ritiro di questo tipo di rifiuti.
Diciamo pure che le cause principali sono il menefreghismo e la maleducazione.
Di cose simili ho trattato anch’io sul mio blog (vedi http://sp1938.blogspot.com/2007/05/rifiuti-in-ogni-luogo-ma-non-davanti.html )
Per Sergio.
Io insisto sulle CARICHE, perchè, siccome è verissimo quello che dici tu sul menefreghismo, è ora e tempo che si passi dalla prevenzione alla repressione.Ai tempi di cui parlavo io, giravano i Vigili Urbani (anche se erano in numero di molto inferiore a quello attuale) e fioccavano le multe anche per meno di quel che si vede adesso. Non sto pensando ad aumentare la pena pecuniaria , ma all'aumento delle probabilità di "pescare" la gente in flagrante. E son convinto che questo sia il vero deterrente.. . . che un po' alla volta diventerebbe momento educativo e quindi prevenzione.
Oltre al menefreghismo già citato è anche questione di cultura e di maleducazione.Solo da qualche anno si cerca di insegnare cos'è il "riciclaggio" e la la raccolta diffenziata nelle scuole. Speriamo bene con le prossime generazioni!!
This is great info to know.
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